Onorevoli Colleghi! - Negli ultimi anni la proliferazione delle compagnie aeree operanti sul territorio italiano ha creato una vera e propria giungla tariffaria in cui i cittadini difficilmente riescono ad orientarsi.
      Il più delle volte sono pubblicizzate tariffe aeree apparentemente vantaggiose, che sono poi in realtà gonfiate dall'incidenza dei costi delle tasse aeroportuali e di altri oneri accessori e aggiuntivi. Si tratta di costi la cui entità supera di gran lunga il prezzo stesso del biglietto pubblicizzato dalla compagnia aerea, e che sono solitamente indicati solo in nota nella réclame. Già diverse volte il Giurì dell'istituto di autodisciplina pubblicitaria - associazione che unisce le principali società pubblicitarie italiane - è intervenuto in materia, disponendo la cessazione di messaggi che reclamizzavano tariffe aeree poi in realtà gonfiate dall'incidenza di questi costi aggiuntivi, messaggi ritenuti ingannevoli e in contrasto con l'articolo 2 del codice dell'autodisciplina pubblicitaria italiana. La presente proposta di legge mira a regolamentare questo settore, introducendo l'articolo 25-bis del codice del consumo

 

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di cui al decreto legislativo n. 206 del 2005, secondo il quale si considera pubblicità ingannevole quella fatta dalle compagnie aeree senza includere nel prezzo le tasse aeroportuali e tutti gli oneri accessori. Le disposizioni in oggetto danno la possibilità all'Autorità garante della concorrenza e del mercato di intervenire contro questi abusi.
      Si tratta di uno strumento finalizzato a tutelare i cittadini contro messaggi pubblicitari che nella sostanza sono ingannevoli, anche se non ritenuti tali dalla legislazione attualmente vigente.
 

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